2. Panoramica

Esistono mixer di diverse grandezze e tipologie e nonostante la maggior parte abbia la stesse caratteristiche fondamentali, ci sono molte varianti fra le quali scegliere. Poiché questa sarà probabilmente una delle spese più importanti per il tuo allestimento, è fondamentale tener conto delle proprie necessità prima dell’acquisto.

Storicamente i mixer venivano prodotti per l’uso specifico in studio o dal vivo, ma al giorno d’oggi, specialmente nella fascia di mercato medio-bassa, la flessibilità del design rende possibile l’ultilizzo di uno stesso prodotto in entrambi gli ambiti. Che tu sia intenzionato a utilizzare il mixer in studio, in sala o sul palco, è sempre bene considerare le diverse situazioni nelle quali ti potresti trovare in futuro. Un esiguo numero d’ingressi, uscite e mandate ausiliarie è uno dei limiti più comuni, è dunque buona norma averne sempre qualcuno in più.

Allen & Heath GL2400 Live Sound Mixer

Nonostante possa sembrare un’impresa scoraggiante per chi è alle prime armi, una volta capito il funzionamento di un solo canale d’ingresso e della sezione di uscita il gioco è fatto. Sostanzialmente tutto può essere diviso in ingressi e uscite. La sezione input presenta degli ingressi microfonici su connettori bilanciati di tipo XLR e degli ingressi di linea su connettori jack sbilanciati: nella maggior parte dei casi saranno presenti entrambi. Ogni canale d’ingresso avrà inoltre una serie di comandi per l’elaborazione del segnale come il guadagno (gain), l’equalizzazione, il panpot e delle mandate ausiliarie. La sezione output raggruppa tutti i segnali pronti per l’elaborazione finale che uscirà su un canale stereo. In alcuni casi potresti trovare anche dei bus: veri e propri raggruppamenti di singoli canali che potrai gestire con un unico cursore prima che l’uscita del gruppo stesso sia mandata alla sezione master. Ci occuperemo più da vicino di ognuna di queste funzioni nella sezione “caratteristiche”.

I tuoi contatti