3. Materiali e componenti

La tastiera

La tastiera è uno degli elementi più importanti poiché funziona da tramite tra il musicista e il meccanismo che aziona le corde. Normalmente consiste in ottantotto tasti di legno, ognuno dei quali muove individualmente un martelletto e il relativo smorzatore. È posta su un telaio di legno basculante che permette l’accesso per la regolazione dell’action.

I tasti del pianoforte sono normalmente costruiti in basswood o, per gli strumenti di alta qualità, in abete. Questi legni sono scelti soprattutto per la loro leggerezza. Tradizionalmente i tasti neri sono realizzati in ebano mentre i bianchi venivano ricoperti in avorio. Le moderne leggi che regolano l’uso e il commercio di questo pregiato materiale hanno fatto sì che l’avorio fosse sostituito in gran parte da materiali plastici.

Action

Ogni tasto è dotato di un meccanismo proprio che lo collega a un martelletto coperto in feltro, il quale colpisce la corda e immediatamente ritorna in posizione lasciando che la vibrazione continui.

Il meccanismo che permette al martelletto di ritornare in posizione anche quando il tasto rimane premuto si chiama scappamento. Senza questo componente il martelletto rimarrebbe a contatto con la corda fino a quando il tasto non viene rilasciato.

I martelletti, che diventano progressivamente più larghi per le note più gravi, sono costruiti in legno e coperti da uno strato di feltro. Questo rivestimento con il tempo può consumarsi rendendo il suono più stridulo. Un accordatore può risolvere il problema ispessendo il volume della copertura attraverso l’uso di un ago speciale.

Smorzatori

Una volta percossa, la corda rimarrebbe in vibrazione a lungo. Per controllare questa durata, vengono utilizzati gli smorzatori. Quando un tasto viene premuto, il relativo smorzatore si alza permettendo il movimento della corda, mentre se viene rilasciato, lo smorzatore ritorna in posizione fermando la vibrazione.

Le corde

Ogni nota del piano è prodotta da una o più corde. La loro costruzione in acciaio permette di resistere a pressioni fino a circa 90 kg e alla costante sollecitazione meccanica dei martelletti. Le corde per le note basse sono più lunghe e anche più spesse. Se lo spessore fosse lo stesso, si arriverebbe fino a 10 metri di lunghezza per riprodurre le frequenze più gravi. Per rendere omogeneo il volume delle note attraverso la tastiera, sono utilizzate tre corde all’unisono per ogni nota alta, due per ogni media e una singola ricoperta in rame per le basse.

La tavola armonica

Il suono delle corde da solo non produce abbastanza volume. Per questo motivo necessita di essere amplificato attraverso l’uso di una tavola armonica. Questa è costituita da una superficie di legno larga e fina, ancorata a un telaio e connessa alle corde tramite il ponte.

Il materiale più utilizzato per la costruzione delle tavole armoniche è l’abete, questo legno, oltre che leggero e resistente, è caratterizzato da venature lunghe e dritte che garantiscono la trasmissione più rapida del suono. Incollando più listoni si ottiene un’unica grande superficie dalla quale si ritaglia la tavola armonica. Per incrementarne la resistenza viene successivamente rinforzata con tavole di legno perpendicolari.

Il ponte

I ponti, uno lungo e uno corto, sono incollati direttamente sulla parte superiore della tavola armonica. Le corde delle note basse sono montate sul ponte più corto, mentre quelle acute sono montate sul più lungo. Entrambi sono costruiti in legni resistenti come acero o faggio, altrimenti la pressione delle corde creerebbe dei solchi danneggiando lo strumento.

I pedali

I pedali modificano il suono in due maniere: sostenendo o smorzando il suono. Nei primi modelli di pianoforte questi comandi erano azionati manualmente, ma ciò forzava il pianista a utilizzare soltanto una mano per l’esecuzione. I tedeschi nel 1760 svilupparono un nuovo tipo di congegno azionato con le ginocchia, mentre il più moderno sistema a pedali apparve nel 1770 e divenne definitivamente uno standard fin dagli inizi del XIX secolo.

I pedali hanno avuto varie funzioni nel tempo: comandare suoni percussivi, creare un effetto pizzicato o variare il volume del suono.

Il piano moderno è dotato di tre pedali: “una corda”, “sostenuto” e “risonanza” o “forte”.

Posto sulla sinistra della pedaliera, l’una corda fu creato da Cristofori nel 1722 e serve ad attenuare il suono.

Sulla destra il pedale della risonanza permette alle corde di vibrare più a lungo creando un suono più ricco.

Il pedale centrale, o sostenuto, tiene sollevati gli smorzatori dei tasti già premuti, sostenendo solo queste note e non quelle suonante successivamente. Questo sistema normalmente non è presente nei pianoforti verticali.

Il telaio

Il telaio è una grande struttura in ferro che supporta le corde. Negli strumenti più antichi era costruito in legno, ma per renderlo più resistente e per sopportare tensioni delle corde sempre più importanti fu modificato utilizzando il ferro. Grazie a questa miglioria gli strumenti moderni vantano un suono più potente. È fondamentale che il telaio non interferisca con la vibrazione delle corde e della tavola armonica attenuandone il suono.

Un buon telaio è normalmente molto grande e pesante: 160-180 kg per un pianoforte a coda.

Anche se costituito da un pezzo unico, il telaio può essere diviso in diverse zone. I fori circolari nella sua parte curva in alto a destra permettono al suono emesso dalla tavola armonica di passare più facilmente. Le barre di rinforzo servono a sostenere l’intera struttura. Nella parte frontale troviamo il somiere, dove sono montati i pioli per l’accordatura. Da questi partono le corde che percorrono l’intera lunghezza dello strumento.

Una struttura di legno portante sostiene il telaio e la tavola armonica.

La cassa

L’involucro esterno contiene i meccanismi e i vari componenti dello strumento ed è generalmente costruito con legni duri come l’acero o il faggio.

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