4. Il Flauto Dolce

Il flauto dolce è molto diffuso e particolarmente adatto per avvicinarsi al mondo della musica. E' lo strumento che ordinariamente viene adottato nelle scuole di primo grado: il suo costo è molto basso, sta nello zaino e va molto bene per imparare a leggere la musica e ad allenare l'orecchio a riconoscere le note e gli intervalli. Diversamente dagli altri strumenti a fiato, le note si possono riprodurre senza troppa difficoltà, bastando soffiarci dentro, senza dover affrontare le complicate impostazioni delle labbra necessarie per gli altri strumenti a fiato o per gli ottoni. Il flauto dolce è disponibile in varie taglie - sopranino, soprano (il più comune), contralto, tenore e basso; è un valido strumento che gli insegnanti scelgono sia per incoraggiare i ragazzi a suonare insieme, sia perché questi si esercitino da soli a casa.

Ad un livello base, un flauto soprano in legno di acero costa circa 10 euro ed è un ottimo punto di partenza per il giovane che vuole iniziare, ma ci sono, per chi è ancora più giovane, anche dei flauti in plastica che sopportano meglio urti e colpi a cui un flauto in legno non resisterebbe. Siccome un flauto in plastica non suona così bene, alcuni sono composti da una testata in plastica unita ad un corpo in legno; questi sono meno soggetti a danneggiamenti e non devono essere conservati con particolari attenzioni, ma conservano le tonalità calde e morbide degli strumenti in legno. Il flauto dolce viene prodotto in vari tipi di legno, che vanno dai più teneri legni di acero o di pero ai più duri legni di ebano o dalbergia.

Flauto dolce con diteggiatura tedesca
Flauto dolce con diteggiatura barocca

Il flauto dolce può avere due tipi di diteggiatura: tedesca o barocca. Per i principianti, la diteggiatura tedesca è la più facile: tutte le dita chiudono i fori e alzando un dito dopo l'altro si suona la scala di Do o Fa. Per brani con passaggi cromatici più complessi è più adatta la diteggiatura barocca. Le due diteggiature si riconoscono guardando il quarto e il quinto foro, oppure, dal colore che alcune case applicano convenzionalmente alla testa dei giunti proprio per poter distinguere subito le due tipologie.

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